Web Marketing per Ristoranti

9 regole per il web marketing nella ristorazione

Come promuovere un ristorante

come promuovere un ristorante

Ti elencherò alcune regole cardine per il corretto web marketing nella ristorazione, ma te ne parlerò più avanti verso la fine dell’articolo.

Prima, ti voglio parlare di una super-regola che sta a monte di tutto.
Potrà sembrarti scontata, ma ti assicuro che non lo è.

Un ristorante consapevole sa che, per avere successo e portare clienti, non può più trascurare la propria comunicazione sul web (attraverso il sito, i social network, le campagne pubblicitarie online, il SEO e chi più ne ha più ne metta).
Rimane però un fatto fondamentale. Non puoi fare solo web marketing senza curare l’aspetto offline.

La mancanza o pessima gestione offline, insieme ad una pubblicità online assente o inefficace, spiega come mai il 45% dei ristoranti non riesce a durare oltre i tre anni. Nascono continuamente nuovi ristoranti, ma solo pochi durano nel tempo. Chiediti perché tanti pseudo-imprenditori investono un sacco di quattrini per aprire un ristorante, ma poi non spendono una parte di questa cifra per un buon marketing (che è fondamentale).

Poco tempo fa (era Agosto) sono stato in provincia di Pavia, in un ristorante-pizzeria di cui non faccio il nome per benevolenza, che necessitava di un esperto SEO e di web marketing per posizionare al meglio il suo ristorante su Google e sugli altri motori di ricerca.
Aveva bisogno di ristrutturare il sito, seguire facebook nel modo corretto e di farsi pubblicità online.
Ero con un caro amico grafico e abbiamo mangiato prima del colloquio concordato con il titolare.

Solo per avere il menu abbiamo atteso 15 minuti. Stesso discorso per i piatti ordinati.
Servizio lento e poco curato. Un bicchiere mancava e abbiamo atteso anche per quello (faceva caldo e avevo sete).
Condizionatore spento in pieno agosto.

Cibo scadente, i funghi della pasta ordinata dal mio amico esageratamente salati .
Poca attenzione verso il cliente. L’ambiente era anche spazioso e carino nel complesso, ma poco curato.

Alla fine, ho cercato di rimarcare gentilmente queste cose al titolare facendogli capire che non avrei preso l’incarico se non avesse considerato prima di porre rimedio a questi aspetti (per i quali avrei dato consulenza). Quando ho capito che non c’era verso ho rifiutato il lavoro.

Oggi, in particolar modo nel settore della ristorazione (ma in tutte le strutture ricettive), non c’è niente di più importante delle recensioni (soprattutto nella popolazione medio-giovane). Credo che anche tu, come la maggioranza delle persone che intendano andare al ristorante, legga prima le recensioni su di esso.

Per un ristorante avere una stellina in più nelle recensioni vuol dire tanto.
Sono molteplici ormai i posti dove poter lasciare recensioni sui ristoranti, ma Tripadvisor rimane il numero uno insieme al classico Google My Business.

Quindi, puoi ben capire che la congruenza tra la tua pubblicità online e quello che c’è effettivamente nel tuo ristorante è fondamentale.
Secondo Tripavisor, tra gli utenti che si affidano a loro, il 50% guarda le recensioni dei ristoranti prima di andarci. Ma come fai a ricevere buone recensioni? Non ti resta che lavorare prima su location, servizio, qualità dei piatti e prezzi (esattamente come nella nota trasmissione dello chef Alessandro Borghese “4 ristoranti“).

Chiarito questo punto, che è sicuramente ovvio ma che vi assicuro non sempre, visitando ristoranti, se ne tiene conto, passo finalmente ad elencarvi i punti principali per un buon web-marketing.

  1. Recensioni – Segnalare il proprio ristorante su Tripadvisor e in subordine su altri siti di recensioni (ce ne sono molti, basta digitare su Google: ‘siti recensioni ristoranti’ )
    Molto importante è rispondere alle recensioni, in particolare a quelle negative. Quindi ci dev’essere una risorsa del ristorante o anche esterna che segua le recensioni e risponda.
    L’87% degli utenti di Tripadvisor ritiene che una gestione appropriata delle risposte alle recensioni negative migliori l’impressione nei confronti della struttura.Ma attenzione. Le risposte alle recensioni non vanno tutte bene. Risposte aggressive e con tono polemico possono peggiorare la situazione.
    Un esempio di risposte da prendere in considerazione sono quelle date da alcuni chef stellati, dove talvolta hanno trasformato la recensione negativa in un punto di forza:
    http://www.dissapore.com/ristoranti/tripadvisor-5-grandi-chef-leggono-recensioni-negative/
    Prassi purtroppo frequente, inoltre, è quella di creare finte recensioni. Fasulle e talvolta comprate. In un piano di marketing lungimirante a lunga gittata non è una buona cosa, credimi, soprattutto se non corrispondono alla realtà. Se il tuo ristorante incontra il gusto dei clienti, arriveranno da sole. Se è scadente alla lunga viene fuori comunque.
  2. Il tuo sito web – E’ il fondamentale biglietto da visita online del ristorante. Dopo aver letto le recensioni (a volte anche prima), l’utente visita il sito web del ristorante.
    I siti web per ristoranti hanno diversi punti in comune con altri tipi di attività, ma non possono mancare: foto di qualità dell’interno del ristorante, la possibilità di prenotare, il menu, possibilmente chiaro e completo (meglio se comprende carta dei vini e allergeni), indicazioni precise su come raggiungere il ristorante con gli orari di apertura, i contatti, la connotazione sul tipo di cucina, una comunicazione conforme con lo stile del ristorante in sintonia piena con tutto il resto della comunicazione online e offline.Fidati di me, non tenerti un sito scadente. Le persone istintivamente fanno semplici parallelismi (ok, talvolta sbagliati); sito internet brutto uguale ristorante pessimo.
  3. Seo per ristoranti – Rendi il tuo sito visibile sui motori di ricerca (SEO) . Quando un utente digita su Google: ‘ristorante nomedellatuacittà’ deve trovare il tuo sito in buona posizione.
    Questo è un must. Poi se ti affidi ad un eccellente consulente seo può farti trovare anche per molte altre keyword (long tail) in modo da portare sempre più utenti di qualità sul tuo sito.
    Se il tuo ristorante dev’esser trovato in particolar modo nella tua zona (e nella maggior parte dei casi è così) devi puntare soprattutto sul Local SEO .
    Quello che puoi fare tu per iniziare, senza un esperto, è creare una scheda del tuo ristorante su Google my Business (solo se hai un account google) ma anche in altri canali come yelp, bing place solo per citarne alcuni. Affidarsi ad un esperto seo è sicuramente consigliabile.
  4. Social network – Creati un profilo sui principali social come facebook, twitter, instagram, youtube ecc. Fallo gestire a professionisti oppure forma qualcuno tra i tuoi dipendenti o anche te stesso
    (se ne hai il tempo). Non improvvisare. Se devi pubblicare ‘post’ fallo con la frequenza corretta e con contenuti studiati ed efficaci. Le foto dei clienti possono aiutare davvero tanto, soprattutto se sono geotarghettizate (per ottenere link gratuiti al tuo sito).
    Oltre alle recensioni che si ricevono sui social, mostrare i piatti, l’ambiente, creare post interessanti (magari collegati ad eventi, a pagine del tuo sito ecc.)
    può innescare quell’arma incredibile che è la condivisione .
  5. SEM – Può essere utile, soprattutto in fase di start-up (per farti conoscere), attivare delle campagne pubblicitarie a pagamento come adwords di Google o facebook ads ecc. ma la loro utilità e le tempistiche vanno studiate da caso a caso.
  6. Blog – Avere un blog in cui pubblichi articoli interessanti sulla cucina può aiutarti a dare un’identità al tuo modo di pensare e vivere la ristorazione e quindi al tuo ristorante. L’importante è che siano contenuti di qualità, originali e ben scritti. Se la fonte degli articoli riporta in qualche modo al tuo ristorante e traspare la la tua competenza, la tua idea di cucina e soprattutto la tua passione hai centrato nel segno. Ricordati che è sempre la nostra parte emozionale che ci fa scegliere il ristorante in cui andare.
  7. Influencer – Contatta influencer(persone con grande seguito nel campo della ristorazione) e/o food blogger locali e invitali a valutare, scoprire e parlare del tuo ristorante. Chiedere a queste persone se possono scrivere sul loro blog del tuo ristorante è per te un’ottima mossa.
  8. Iniziative ed eventi – Crea iniziative ed eventi legati al tuo ristorante. Per esempio serate a tema (menu studiati su un tema specifico) e pubblicizzali sui social .
  9. Newsletter – A proposito dei tuoi clienti, fidelizzali tramite newsletter. E’ importante tenerli sempre aggiornati sulle tue iniziative.

 

Hai bisogno di supporto per il tuo ristorante? Contattami: 3383077363

Testi e SEO. Metafore o no?

Le metafore nel web. Meglio metterle o evitarle?

Ho sempre adorato le metafore. Fin dai tempi in cui la nonna mi raccontava storie ed ogni volta che utilizzava metafore io volavo con l’immaginazione.
Le metafore sono un potente mezzo per catturare l’attenzione ed avere qualche speranza in più per esser ricordati.

A parte quelle di Bersani, talvolta un po’ esagerate e ridicole ma spesso a mio avviso anche divertenti e simpatiche, le metafore, se usate con criterio, sono estremamente utili nei testi per aumentarne la persuasività.

Ma perché le metafore funzionano ?
Da un recente studio riportato dalle Scienze http://www.lescienze.it/news/2017/01/04/news/produzione_metafore_reti_cerebrali_diffuse-3369765/ emerge come le metafore abbiano un ruolo di prim’ordine nella comunicazione e soprattutto nella trasmissione di concetti astratti ed emozioni.

Studi recenti hanno evidenziato che l’uso di una metafora, come: “una giornata dura”, attiva in chi ascolta aree cerebrali preposte alla sensibilità tattile, che diversamente restano inattive ascoltando una frase che esprima lo stesso concetto ma senza l’utilizzo della metafora.

L’uso di una metafora aziona una rete di circuiti cerebrali diffusa in tutto il cervello e prevede una stretta relazione e cooperazione tra aree cerebrali preposte al controllo esecutivo e la cosiddetta rete di default, ovvero quel complesso di processi che è attivo nel momento in cui la mente non è impegnata in un compito specifico. (maggiori dettagli nell’articolo già citato: http://www.lescienze.it/news/2017/01/04/news/produzione_metafore_reti_cerebrali_diffuse-3369765/ e qui: http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0278262616302056 )

Per chi come me si occupa di seo cosa si può trarre da questi studi?

Intanto bisogna incrociarli con altri esperimenti che ho eseguito anch’io personalmente confrontando testi pressoché identici ma sostituendo in alcuni punti metafore al posto di frasi assenti di quest’ultime.
Google, tanto per citare il principale tra i motori di ricerca, utilizza l’intelligenza artificiale per leggere i testi dei siti internet e sebbene sia un sistema sofisticato e complesso ipotizzo che attualmente tenda inizialmente a posizionare leggermente meglio un testo senza metafore rispetto ad un testo che invece le utilizza.

Un testo con metafore è però più accattivante e alla lunga potrebbero intervenire altri fattori ad incidere sul posizionamento (per esempio se su quella pagina l’utente si ferma più tempo).
Per le prove che ho effettuato io, che sono quindi unicamente empiriche mi sento di dire che almeno in fase iniziale (poco dopo la pubblicazione e indicizzazione ) a parità di altri fattori un testo senza metafore è da preferire per una migliore indicizzazione.

Ma non non lo è per la persuasione! Questo è il punto.

Quindi? Come ci si deve comportare?
Per landing page, Squeeze Page e per qualsiasi testo o contenuto punto di approdo di campagne pay per click (siano esse adwords, facebook ads, linkedin ads), da banner su altri siti, da campagne di email marketing ecc. non c’è dubbio che si debba utilizzare un linguaggio persuasivo (con metafore, modi di dire e quant’altro), mentre per pagine web che vengono trovate unicamente da ricerche organiche (digitando keyphrases su Google) bisogna fare più attenzione e la strada giusta è quella di valutare di volta in volta i risultati raggiunti. Personalmente cerco sempre il giusto compromesso. In base ai risultati raggiunti si calibra il tiro.

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